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Chiamati ad annunciare la Bella notizia

Aggiornamento: 14 feb 2020

Romani 10:13-15 “Infatti chiunque avrà invocato il nome del Signore sarà salvato. Ora, come invocheranno colui nel quale non hanno creduto? E come crederanno in colui del quale non hanno sentito parlare? E come potranno sentirne parlare, se non c'è chi lo annunci? E come annunceranno se non sono mandati? Com'è scritto: «Quanto sono belli i piedi di quelli che annunciano buone notizie!»

Le persone amano le belle notizie, riempiono il cuore di gioia e permettono di affrontare meglio le giornate. Sono numerose le volte che affrontiamo situazioni dolorose che la vita ci presenta e questo richiede forze che a volte mancano. Il testo che abbiamo letto ci conduce indietro nei secoli, nel periodo in cui Isaia aveva redatto un messaggio di redenzione per il popolo di Dio deportato, quanto avevano atteso quella notizia gli Israeliti che per molti anni chiesero a Dio di essere liberati. L’araldo arrivò da quella terra che avevano lasciato anni prima, terra in cui le montagne sono presenti e da quei rilievi arrivò la notizia più bella: “è finita…si può tornare a casa”. Oggi la notizia che arriva direttamente all’uomo nel bisogno è meravigliosa “Infatti chiunque avrà invocato il nome del Signore sarà Salvato”. Questa notizia è stata affidata a uomini e donne che devono svolgere il mandato dell’araldo che supera qualunque difficoltà pur di raggiungere l’individuo che vive nelle tenebre più profonde. Il messaggio è stato affidato ad ogni credente che deve rivestirsi dei calzari dell’armatura di Dio “mettete come calzature ai vostri piedi lo zelo dato dal vangelo della pace” Efesini 6:15. Ricevere questo messaggio comporterà, per chi lo accetta con il cuore, l’inizio di una meravigliosa esperienza di comunione con Dio, personale e intima. Il credente è chiamato a influenzare con la propria relazione di preghiera coloro che ascolteranno questo messaggio “Ora, come invocheranno colui nel quale non hanno creduto? Romani 10:14. Le difficoltà sono vissute dal credente con fiducia nel Signore Gesù, Atti 16:25 Verso la mezzanotte Paolo e Sila, pregando, cantavano inni a Dio; e i carcerati li ascoltavano. Quanti seguono l’Evangelo mostrano la propria fede nell’amarsi e nel rispettarsi, la gente riconoscerà che questa virtù proviene dalla presenza di Dio nella vita della Chiesa, “E come crederanno in colui del quale non hanno sentito parlare?” quanto è bello notare in un gruppo “Da questo conosceranno tutti che siete miei discepoli, se avete amore gli uni per gli altri». Giovanni 13:35. La nostra fedeltà e il nostro non mollare darà la possibilità ad altri di udire il messaggio dell’Evangelo “E come potranno sentirne parlare, se non c'è chi lo annunci?”, il salmista riconosceva l’aiuto di Dio nel non essersi arreso, “ I miei passi si sono tenuti saldi sui tuoi sentieri, i miei piedi non hanno vacillato.” Salmo 17:5. L’annuncio dell’Evangelo sarà l’espressione della guida di Dio che ci condurrà da quanti hanno bisogno di salvezza, dobbiamo farci indirizzare da Dio, “E come annunceranno se non sono mandati?”. Ancora oggi dobbiamo ricercare la guida di Dio per raggiungere quanti sono alla ricerca di Dio “Paolo ebbe durante la notte una visione: un macedone gli stava davanti, e lo pregava dicendo: «Passa in Macedonia e soccorrici» Atti 16:9. In questa società sono numerose le persone che hanno il loro sguardo rivolto a terra a causa di tante difficoltà, possano con il lieto messaggio dell’evangelo rialzare il capo e comprendere che solo da Dio viene l’aiuto. Alzo gli occhi verso i monti... Da dove mi verrà l'aiuto? Il mio aiuto vien dal SIGNORE, che ha fatto il cielo e la terra. Salmo 121:1-2

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